Due Oscar, sei Emmy Award, undici Golden Globe, dieci Grammy Award, un Tony Award, due David di Donatello e trenta album diventati dischi di platino negli Usa. Prima donna al mondo ad aver ricevuto numerosi premi prestigiosi nel corso della sua carriera, Barbra Streisand è l'artista unica che tutto il mondo ha imparato ad apprezzare, non solo per il suo eclettismo straordinario ma anche per la sua capacità di mantenere decoro ed eleganza, sotto le luci dei riflettori così come nella vita privata.

In prossimità dei festeggiamenti per i suoi 80 anni (il 24 aprile) l'Associazione Teatroantico ha deciso di celebrare l'attrice, cantante, regista e produttrice cinematografica newyorkese con una mostra, Barbra Streisand Movies, in programma alla Casa del Cinema dal 20 aprile al 14 maggio 2022. L'esposizione, curata da Giulio D'Ascenzo e Elisabetta Centore, intende ripercorrere i 60 anni di carriera della diva attraverso un percorso documentale ricco di fotobuste, foto, articoli e colonne sonore dei suoi film.

Nata e cresciuta a Brooklyn, la giovane Barbra Streisand perde il padre dopo poco più di un anno di vita. La tragedia la segna profondamente tanto da non farle accettare la presenza del patrigno, con il quale avrà sempre un rapporto difficile. Il suo debutto nel mondo della musica avviene in un bar di Manhattan nel 1960, dove ottiene subito un incredibile successo.

Successo che la porterà a diventare in breve tempo un mito della musica internazionale: nel 1962 esce con il suo primo disco The Barbra Streisand Album, grazie al quale vince due Grammy Award. Mentre le sue canzoni dominano le classifiche, a Broadway il nome della Streisand conquista la scena grazie al successo di Funny Girl, musical basato sulla vita dell'attrice comica Fanny Brice che Barbra interpreta magistralmente ottenendo il favore della critica. Non passa molto tempo e anche la televisione la vuole, portandole in dote l'ambito Emmy Award per i duetti con Judy Garland, andati in onda nella seconda metà degli anni Sessanta sulla CBS.

Dopo il progetto di È nata una stella (1976), che ottenne un immediato riscontro e che la fa vincere il secondo premio Oscar per la miglior canzone dell'anno (Evergreen), passa dietro la macchina da presa e dirige Yentl (1983), film dalle implicazioni autobiografiche che parla di una donna ebrea costretta a travestirsi da uomo per accedere ad una scuola di studi religiosi.
Anche la carriera musicale prosegue con la pubblicazione di numerosi album di successo che contengono canzoni passate alla storia come No More Tears, Woman in Love, The Way We Are.