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- Gli spazi di coworking a Roma
- Incubatori e acceleratori d’impresa
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- Gli Istituti Tecnici Superiori - ITS
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- La formazione nel settore design
Approfondimenti

La formazione informatico-digitale
Diventare programmatori, sviluppatori di app, designer web potrebbe essere la chiave di volta del futuro professionale. Dove imparare
Programmazione, design e architettura del web, sviluppo di applicazioni: il campo delle professioni digitali è vasto e in continua trasformazione, ma è soprattutto un settore che tende a crescere esponenzialmente, prospettando aumento dell'occupazione e delle opportunità di specializzazione e professionalizzazione.
Il piano Italia digitale 2026 è infatti uno degli asset fondamentali del PNRR, come si evince dall'approfondimento dedicato sul sito del Ministero per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale.
Le figure professionali
A partire dal 28 gennaio 2016, in Italia (primo paese in Europa) le figure professionali del settore ICT sono regolamentate dalla norma multiparte UNI 11621-1/4: 2016 Attività professionali non regolamentate – Profili professionali per l’ICT, che nella sua parte 3 va a normare i Profili professionali relativi alle professionalità operanti nel Web.
Il sistema di classificazione è stato recepito in Italia dall’IWA/HWG, Associazione internazionale dei professionisti del web, che ha definito i compiti di ciascuna figura, individuando titoli di studio e certificazioni necessari allo svolgimento delle mansioni relative. L’elenco dei 25 profili scaturiti, in linea con la norma UNI 11621, è riportato approfonditamente nella scheda dedicata alle Professioni del digitale.
A livello europeo, le professioni ICT si riferiscono al sistema e-cF (European competence framework), che identifica 40 competenze professionali dei lavoratori digitali.
Per i profili e le competenze specifiche delle professioni ICT è utile consultare l'Osservatorio sulle professioni ICT 2019.
L’agenda digitale europea, avviata nel 2010 nell'ambito della strategia Europa 2020, ispira anche le linee guida del Piano competenze digitali dell’Agenzia per l’Italia digitale. Le linee guida hanno, tra le altre finalità, anche quelle di:
- proporre una definizione condivisa di competenze digitali, incluse quelle relative alle alfabetizzazioni digitali delle professioni
- avviare un’attività di mappatura delle iniziative di e-inclusion, alfabetizzazione, formazione digitale già avviate nel Paese (buone pratiche);
- definire obiettivi e modalità di realizzazione del Piano nazionale per la cultura, la formazione e le competenze digitali coerenti con il programma Horizon 2020.
A luglio 2020 infine, con decreto del Ministero per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, è stata approvata la Strategia nazionale per le competenze digitali. La Strategia si inserisce tra le iniziative volte a rafforzare le competenze digitali e favorire l’inclusione sociale con l’obiettivo di combattere il digital divide di carattere culturale, sostenere la massima inclusione digitale e valorizzare le azioni formative a livello locale e nazionale: un processo di trasformazione digitale e di digitalizzazione dei servizi pubblici - inclusivi e accessibili a tutti.
Per un approfondimento sulle professioni più innovative nel settore informatico rimandiamo anche ai materiali utili messi a disposizione sul sito della Camera di Commercio di Roma, su cui è possibile trovare guide e compendi agili dedicati alle competenze digitali.
Perché diventare programmatori
Se dati e ricerche però non bastano, Codemotion (conferenza mondiale dedicata alla programmazione) ha redatto un prontuario per convincere i più scettici dell’utilità di imparare a programmare. Li riassumiamo brevemente:
- il mondo di oggi è digitale. Imparare a programmare aiuta a capire cosa c’è dietro ai software e alle app che usiamo tutti i giorni, e ci rende in grado di sfruttarle al meglio massimizzandone l’utilità;
- scrivere codice è divertente e altamente gratificante;
- programmare stimola la creatività, allena a pensare e a risolvere problemi;
- programmando si impara a relazionarsi con le altre persone (utenti e altri programmatori);
- programmare è anche automatizzare: prendere un processo manuale e renderlo autonomo;
- la programmazione è un modo di esprimere se stessi: richiede capacità creative ed analitiche;
- saper programmare ti dà lavoro.
Prova ne è l’impressionante mole di strumenti, risorse, supporti offerti dalle principali compagnie web based ai developer, che fanno sempre più gola e sono corteggiatissimi: da Apple a Blackberry, da Android e Google a Instagram e Facebook fino a Mozilla e via programmando.
Ma quali sono le caratteristiche personali più importanti per lavorare nel settore? Laszlo Bock (risorse umane di Google), intervistato dal New York Times, elenca i 5 must have:
- spiccata abilità generale cognitiva: un’accentuata capacità di imparare, di elaborare in tempo reale, di mettere insieme pezzi diversi di informazioni,
- leadership emergente in contrapposizione alla leadership classica: la capacità del membro di una squadra, nel momento in cui questa si trova di fronte a un problema, di fare un passo avanti e prendere il comando. E, al momento opportuno, di fare un passo indietro e cedere il comando a qualcun altro,
- umiltà e responsabilità: occupano la terza e la quarta posizione. Una responsabilità che serve ad entrare dentro i problemi, ed un’umiltà che renda capaci di risolvere i problemi insieme, facendo ognuno la propria parte,
- esperienza: all’ultimo posto fra gli attributi richiesti. Delle volte il poco esperto può commettere errori, ma saprà anche offrire risposte completamente nuove a problemi che si ripetono. E questa è la cosa più importante.
Dove imparare
Ma quali sono le capacità del mondo dell'istruzione superiore di intercettare le nuove professioni digitali? La media dei paesi Ue è pari a 16,8 laureati ogni mille 20-29enni. I divari all’interno dell’Unione sono rilevanti: le quote dei laureati in S&T superano il 20 per mille in Lituania, Francia, Finlandia e Irlanda. Anche Regno Unito, Slovacchia e Danimarca registrano incidenze elevate, al di sopra della media europea. L’Italia invece, con una quota pari al 12,8 per mille, si colloca al diciottesimo posto nella graduatoria dei paesi europei, insieme alla Lettonia, con uno scarto in negativo di 4 punti percentuali dalla media comunitaria. Il nostro Paese si posiziona dopo la Grecia, vicino a Lettonia, Belgio e Bulgaria. Un divario che è necessario colmare per non rimanere indietro nel mercato del lavoro.
Percorsi formativi - da dove iniziare
I principali istituti dove è possibile studiare i linguaggi di programmazione sono le università pubbliche e private, con le classi di laurea in Scienze matematiche e informatiche e quelle in Ingegneria industriale e dell’informazione. A Roma sono:
- Sapienza Università di Roma: Facoltà di ingegneria dell'informazione, informatica e statistica, Scienze matematiche, fisiche e naturali - Corso di Laurea Magistrale in Data Science
- Università degli studi di Roma Tor Vergata: Facoltà di ingegneria, Scienze matematiche, fisiche e naturali
- Università degli studi Roma Tre: Dipartimento di ingegneria, Dipartimento di informatica e automazione
Altri percorsi formativi professionalizzanti su Roma sono offerti da:
- Centri metropolitani di formazione professionale (grafica multimediale, competenze informatiche e CAD)
- Centri di formazione professionale di Roma Capitale (informatica, multimedia, grafica multimediale, operatore hardware)
- Istituti Tecnici Superiori (specialmente dopo la riforma ITS di luglio 2022 sono stati inseriti numerosi corsi nel settore ICT)
- Quasar Institute for Advanced Design (web&interaction, linguaggi di programmazione, visual effects & 3D)
Altre opportunità formative sono offerte dallo IED Roma, dall'Istituto Pantheon e da Rufa che propongono diversi corsi e workshop anche in ambiente digital.
Formazione continua - Corsi e workshop a Roma
42Roma Luiss: si trova a Termini la scuola di programmazione gratuita ed aperta a tutti i giovani
Codemotion: la conferenza mondiale dedicata ai programmatori ospita nelle proprie sedi (tra cui Roma) corsi per imparare a scrivere codice e non solo
DolabSchool: scuola di formazione nata dall’incontro fra LVenture e Luiss Enlabs per offrire corsi di programmazione, grafica, social media
Fusolab 2.0: in stretta collaborazione con Upter offre corsi su arti digitali, le nuove tecnologie e il DIY
Girls in tech: propone spesso corsi di formazione, a volte in collaborazione con altre associazioni, e in varie città d’Italia
Triboo: una scelta vastissima per la scuola con sedi a Roma e Milano
ELIS: propone diverse tipologie di corsi (anche in campo ICT) per diverse tipologie di destinatari
InSide: offre diversi tipi di corsi, sia online, sia in presenza, in diverse sedi dislocate su tutto il territorio nazionale, tra cui a Roma
Labfortraining: una scuola che offre una variegata serie di corsi, che prevedono tutti una prima lezione di prova gratuita
Rainbow Academy: l'offerta formativa comprende Master full immersion (3D Digital Production; Digital Architecture; Digital Concept Art; Virtual Reality), corsi di specializzazione (Full Cg Animation; Games Asset Productio; 3D Visual Effects con Houdini; Visual Effects in Compositing) e corsi online (Z-Brush; Houdini; Python)
Talent Garden Innovation School: offre corsi sia online sia in presenza su tematiche inerenti ICT
24 Ore Business School: nelle varie sedi, tra cui Roma, previsti anche corsi e business school di ICT
Formazione continua - Corsi online
Corso di laurea in informatica applicata Università Carlo Bo di Urbino: corso in distance learning online
Google developers academy: offre una serie di corsi online su diversi strumenti per sviluppatori di Google
Carriere.it: offre corsi con certificazione finale
Rinascita digitale: corsi su sviluppo d’impresa e fintech, smart working e digital transformation, comunicazione digitale e marketing
Social Academy: portale con academies online e contenuti formativi digitali sviluppati dalle aziende per differenziarsi dalla concorrenza, acquisire e fidelizzare clienti e collaboratori
Udemy: tra i tanti corsi disponibili online anche una vasta scelta di formazione ICT
Torna suLa ricerca del lavoro
Gli strumenti per trovare lavoro in campo ICT sono comuni alla ricerca in ogni altro ambito. Segnaliamo dunque i servizi di orientamento, la sezione del nostro portale con i riferimenti utili per la ricerca di lavoro, e i social network professionali.
Segnaliamo poi Codemotion Talent, la piattaforma di matchmaking progettata per sviluppatori e talenti tech che desiderano trovare un nuovo lavoro e fare un passo avanti nella loro carriera.
Link utili e curiosità
TIOBE: quali sono i 16 linguaggi di programmazione più utilizzati? Ce lo dice TIOBE, l’indicatore della popolarità dei linguaggi di programmazione
YouRock: registrandosi al sito si può creare un profilo che presenta sei tipi di competenze: leadership, comunicazione, capacità di analisi, creatività, competenza tecnica e organizzativa. Successivamente si potrà completare il profilo costruendo un curriculum che riassuma il percorso educativo e professionale e aggiungendo anche link a contenuti già creati online che dimostrino le proprie capacità. Con il sistema degli endorsement, le competenze possono essere confermate dai propri contatti. Le aziende registrate potranno navigare cercando per competenze e aree geografiche individuando la persona più adeguata alle proprie esigenze.
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Ultimo aggiornamento 12/09/2022