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Estero Lavorare all'estero

Lavorare in Islanda


Un Paese che offre opportunità soprattutto nei settori delle bioingegnerie, del turismo e dell'economia del mare, in cui l'ambiente di lavoro è informale e paritario
Lavorare in Islanda

Perché pensare di fare un’esperienza di lavoro in Islanda? Occorre innanzitutto sottolineare che nel Paese è garantito per legge uno stipendio minimo che, dal 1 gennaio 2021, è stato calcolato in circa 2.120 euro, c’è parità sessuale, un ambiente di lavoro informale, i diritti dei lavoratori sono rispettati e sono previsti diversi benefit, come il congedo parentale di un’anno sia per la madre che per il padre.

L’Islanda è inoltre un Paese molto creativo, soprattutto dal punto di vista musicale: qui la musica è materia scolastica fin dal liceo e a giugno, quando ci sono 24 ore di luce, non si contano i festival musicali ospitati in ogni più piccola città.

Solitamente il settore in cui è più facile per i giovani trovare un’occupazione è il turismo che, purtroppo, nel 2020 è crollato più del 90%.

Ma ci sono molti altri settori interessanti in cui trovare lavoro.

Opportunità lavorative

È da circa un secolo che gli islandesi lavorano con l’Acquacoltura: l’utilizzo delle risorse naturali disponibili – come l’abbondanza di acque fredde pure, di acqua geotermica ed energia green – consente diversi tipi di produzioni per cui l’Islanda è un’eccellenza:

Algae Culture – coltura delle laghe: la produzione di alghe è un settore in forte espansione. Nel 2013 l’Islanda è stata nominata “Premier location per la produzione di biomasse di alghe” durante la Conferenza europea sulle biomasse di alghe. Sono presenti nel Paese diverse aziende che producono microalghe in centrali geotermiche.

Fishfarming – allevamento di pesci: la produzione di pesce allevato, prevalentemente salmone e trota, è quadruplicato negli ultimi 10 anni. L’Islanda alleva pesce di alta qualità in un ambiente ecosostenibile e puro. Esistono nel Paese numerose aziende ittiche che lavorano sia pesce allevato sia pesce pescato in mare.

Greenhouses – produzioni in serra: le risorse geotermiche rendono l’Islanda il luogo ideale per la produzione in serra. Le serre islandesi offrono opportunità per produrre raccolti di alta qualità basati su: crescita senza pesticidi per assenza di parassiti (grazie al clima), zero impronta di carbonio e produzioni a basso costo per il fatto che queste serre sono riscaldate sempre con acqua calda naturale.

Life sciences – scienze della vita: il settore delle scienze della vita, inclusa la biotecnologia e le scienze della salute, è un settore in costante crescita, che può contare su un forte sostegno del governo, su una notevole rete accademica e sulle risorse energetiche naturali del Paese. A Reykjavik è presente il Vatnsmyri Science Park che è simbolo della ricchezza e dell’avanguardia della comunità scientifica islandese. Questo settore vanta una forza lavoro altamente formata, multilingue e proveniente da tutto il mondo.

Data center – centri di elaborazione di dati: l’Islanda è il luogo ideale per la residenza di centri di elaborazione dati a livello mondiale, e questo grazie all’energia 100% green a prezzi competitivi ed una forza lavoro altamente qualificata. La rete energetica islandese ottiene il 100% della sua energia da risorse geotermiche e idroelettriche rendendola rinnovabile al 100%. Grazie al clima del territorio è possibile avvalersi della tecnologia freecooling che permette la refrigerazione degli ambienti in modo totalmente naturale e con notevole abbattimento di costi.

Altri settori particolarmente proficui sono quelli relativi alle produzioni chimiche di fibra di carbonio, polisilicio e clorato di sodio per le industrie che vogliono investire nelle energie ecosostenibili.

Tutti questi settori possono risultare interessanti per chi cerca lavoro in Islanda, ma anche per studenti che volessero specializzarsi in vista di un futuro professionale nel Paese. L’Islanda offre inoltre diverse opportunità di lavoro stagionale in svariati settori (il turismo soprattutto, ma non solo).

Per maggiori dettagli sui settori più proficui dal punto di vista lavorativo si veda Invest.is. Per la ricerca del lavoro lo strumento dedicato è Work.iceland.is/.

Tirocini e stage

I giovani fra i 18 e i 30 anni possono accedere al mercato del lavoro anche mediante dei tirocini, che di solito non sono retribuiti ma prevedono un rimborso spese.

Opportunità di questo tipo possono essere reperite sul portale di Eures o sul sito del Directorate of Labour: a chi cerca lavoro è offerta anche assistenza e orientamento sulla scelta di un corso di istruzione o di un lavoro, su come preparare un CV, e molto altro.

Informazioni pratiche

Per lavorare in Islanda occorrono documenti come il passaporto, la tessera sanitaria europea e il diploma di studio (tradotto in inglese da un traduttore giurato e legalizzato presso la propria Prefettura di residenza). Maggiori dettagli su Work.iceland.is/working/paperwork.

Si segnala che per cercare lavoro è buona norma presentarsi sul posto di persona, magari chiedendo un appuntamento per avere informazioni più approfondite sul ruolo offerto, perché gli islandesi apprezzano questa esternazione di carattere e sono molto informali, senza protocolli rigidi. In Islanda si impara facendo: grande enfasi è posta infatti sul training-on-the-job all’inizio del nuovo lavoro. Trascorsi i primi sei mesi di lavoro retribuiti con lo stipendio base si comincia ben presto a guadagnare di più. Gli islandesi pongono molta enfasi sulla propria capacità di reinventarsi: cambiare lavoro ed evolvere è una pratica comune a tutte le età.

L’ambiente lavorativo è piuttosto democratico, c’è parità e rispetto e molto scambio fra superiori e sottoposti, i cui rapporti sono incoraggiati. I cittadini italiani sono molto ben accolti perché sono pochi e fanno cose che gli islandesi non sanno fare (molto apprezzata è per esempio la cucina italiana, della quale non si sentirà la mancanza, visto che esistono diversi eccellenti ristoranti italiani nel Paese).

I principali portali web per cercare lavoro in Islanda si trovano su Work.iceland.is.

Studiare la lingua

La lingua islandese è piuttosto difficile da imparare (più di altre lingue europee), e dunque per i primi tempi è possibile cavarsela con una buona conoscenza dell’inglese. Ma conoscere l’islandese può aprire molte porte, e soprattutto consente di fare carriera. Inoltre gli stranieri che parlano la lingua sono molto favorevolmente riconosiuti a livello sociale. Una buona base grammaticale può essere fornita da volumi come Teach yourself Icelandic.

È possibile anche studiare islandese all’università, prendendo il diploma di islandese come seconda lingua, un corso offerto gratuitamente agli studenti iscritti all’università. Maggiori dettagli su Study.iceland.is/practical-guide/learning-icelandic.

Si segnalano anche un paio di scuole di lingua:

Per informazioni sul Paese e sull’accoglienza riservata ai cittadini italiani è possibile contattare il Consolato Generale Onorario d’Islanda a Milano mediante la pagina Facebook.com/consolato.it.

Altre informazioni sulle condizioni di vita e le opportunità del lavoro nel Paese sono reperibili nella nostra scheda dedicata a Il sistema universitario in Islanda.

Ultimo aggiornamento 20/01/2023

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