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Cultura e spettacolo Mostre

Roma, a portrait

Dal 10 maggio al 30 luglio 2023
In mostra le visioni e le ricerche degli artisti e degli studiosi stranieri che trascorrono un periodo di residenza a Roma, ospiti delle Accademie e degli Istituti di Cultura
Roma, a portrait

Roma, a portrait è la prima edizione di un progetto che trasformerà, con cadenza annuale, il Palazzo delle Esposizioni in un osservatorio privilegiato sulle visioni e sulle ricerche degli artisti e degli studiosi stranieri che ogni anno trascorrono un periodo di residenza a Roma, ospiti delle Accademie e degli Istituti di Cultura che hanno sede in questa città sin dal Seicento.

Nel 1666, su impulso del Ministro francese delle Finanze Jean-Baptiste Colbert e di Gian Lorenzo Bernini, viene istituita l’Académie de France, con l’obiettivo di accogliere i giovani artisti vincitori dell’ambito Prix de Rome. Nel Settecento Roma è una città cosmopolita, meta privilegiata delle rotte del Grand Tour, un ambiente internazionale dove completare la propria formazione culturale e personale. Sul modello francese, nel corso dell’Ottocento, vengono così fondate rappresentanze culturali di numerosi altri paesi e alcune trovano la loro collocazione definitiva in città in seguito all’Esposizione Universale del 1911, che individua nel distretto culturale internazionale di Valle Giulia un tratto distintivo della capitale moderna. Anche nell’immediato dopoguerra, la fondazione di altri istituti di ricerca stranieri si salda alla storia – e al racconto – della città. Di questo rapporto privilegiato tra Roma e la comunità internazionale è testimone l’immensa quantità di rappresentazioni della città e dei suoi dintorni realizzate nelle varie epoche dagli artisti stranieri, che ha nel Grand Tour un momento di particolare importanza.

Il racconto della mostra inizia dai primi anni del XIX secolo, momento in cui il confronto tra diverse personalità e scuole nazionali artistiche è particolarmente fertile, soprattutto nelle comunità temporanee che si formano d’estate, quando lasciati gli atelier in città, i pittori scoprono i suoi dintorni e dipingono en plein air. A partire da questa riflessione, la mostra raccoglie opere di artisti che, nel tempo, accomunati dall’essere stati residenti nelle Accademie e negli Istituti di Cultura stranieri a Roma, raccontano la città come una risorsa, un materiale che seppur rappresentato con l’estraneità del loro sguardo, ne riconosce le matrici costituenti e tradizionali. Da questo nucleo centrale, la mostra prosegue con incontri, performance e proiezioni ospitati a Palazzo delle Esposizioni e con l’invito a prendere parte alle mostre e agli open studio nelle Accademie e Istituti, che rappresentano oggi luoghi di incontro e di contaminazione tra percorsi, identità e comunità, capaci di raccontare la complessità della nostra epoca.

In mostra opere e interventi di Elvira Amor, Giacomo Balla, Sara Barker, Yasmina Benabderrahmane, Carla Boserman, Simon Callery, J. B. Camille Corot, Danica Dakic, Catriona Gallagher, José Guerrero, Ernest Hébert, Benedikt Hipp, Julia Huete, Sophie Jung, Winifred Knights, Tobias Koch, Jochen Lempert, Benoît Maire, Ana Mendieta, Bocar Niang, Ester Partegàs, Elise Peroi, David Schutter, Maya Schweizer, Something Fantastic, Jakob Strandgaard, Esther B. Van Deman, William Villalongo, Hannah Villiger, Konstantin von Kügelgen, Laura White.

Ultimo aggiornamento 17/05/2023

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