#header ul li.colore-cultura a { color: #b675c6 !important; } #header ul li.colore-cultura a:after { width: 80% !important; }

Cultura e spettacolo Mostre

Villa Borghese: riapre la Loggia dei Vini

Dal 26 maggio al 29 giugno 2025
Nuovo "gusto" in mostra per Lavinia, il programma d’arte contemporanea pensato per valorizzare il restauro del sito
Villa Borghese: riapre la Loggia dei Vini

Riaperta a ottobre 2024, a conclusione della prima delle tre fasi di restauro, la Loggia dei Vini, il prestigioso padiglione dei Borghese, ospita il progetto d’arte Lavinia. Il nome è un omaggio a Lavinia Fontana, tra le prime artiste riconosciute nella storia dell’arte, presente nella collezione Borghese dai primi del Seicento.

Dal 26 maggio 2025 Johanna Grawunder e Daniel Knorr sono i protagonisti del nuovo gusto di Lavinia, il programma d’arte contemporanea a cura di Salvatore Lacagnina.

Per valorizzare le mura perimetrali che verranno restaurate il prossimo anno, la designer americana Johanna Grawunder (San Diego CA, 1961) ha progettato Wiley a Roma 2 (2025), un’installazione con una serie di lampade da muro dai colori fluo e luce UV. L’opera vuole esaltare la “pelle” del muro, la sua texture dalle stratificazioni secolari, rispettandone completamente le condizioni e vestendo di luce il muro grezzo. Architetta di formazione, cresciuta con i colori di Ettore Sottsass con cui ha lavorato a lungo, Grawunder si è avvicinata presto al mezzo della luce, cercando di integrare nei suoi progetti principi e scale architettoniche, materiali non preziosi e un’approfondita ricerca tecnologica. Al centro della Loggia, un’installazione di Daniel Knorr, artista abituatoa esplorare il rapporto tra pubblico e privato, affrontando fenomeni culturali, politici e sociali. L’installazione nasce dalla riflessione che i rifiuti sono come la “trachea” di una città, ne testimoniano il respiro, la vita e il consumo. Come objet trouvé, vengono compressi tra le pagine di un libro d’artista con una forza di oltre 50 tonnellate. Giunti alla diciassettesima edizione, i libri sono solitamente introdotti da un testo tradotto in una lingua minoritaria del paese nel quale sono realizzati. Alla Loggia dei Vini, la lingua è il latino, stabilendo un collegamento diretto con la stratificazione culturale e storica di Roma.

Queste due nuove opere site-specific si aggiungono alle sedute di Gianni Politi, alla maniglia di Monika Sosnowska che apre il cancello di ingresso, alla fontana d’acqua infinita di Piero Golia e alla leggendaria lupa sulla grata di Enzo Cucchi che lascia intravedere lo spazio dell’antico ninfeo. Mentre il sentiero Dante Desire Line Poetry Path di Ross Birrell & David Harding accompagna i visitatori con le parole di Dante dentro e fuori la Loggia.

Ultimo aggiornamento 10/06/2025

Condividi su Seguici su

Potrebbe interessarti anche