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Lavoro e impresa Professioni

La carriera diplomatica


Si accede esclusivamente dopo il superamento di un impegnativo concorso pubblico a una tra le carriere internazionali più ambite e affascinanti
La carriera diplomatica

La figura del diplomatico

La funzione tradizionale della diplomazia è quella di condurre le relazioni internazionali del Paese di appartenenza, affiancata in secondo luogo con l’esigenza di fornire servizi ai cittadini in patria e all’estero.

Nella gestione delle relazioni internazionali, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – MAECI contribuisce a individuare e definire l’interesse nazionale, sia esso politico, economico, culturale o sociale. La negoziazione e la difesa degli interessi nazionali, l’individuazione di soluzioni pacifiche alle controversie, la promozione delle relazioni commerciali, la raccolta e l’analisi di informazioni, sono solo alcune funzioni che caratterizzano il lavoro svolto quotidianamente dal corpo diplomatico.

Al diplomatico è richiesto anche di svolgere funzioni “di servizio”: la tutela dei connazionali, il voto all’estero, l’assistenza alle imprese, il rilascio di visti sono alcune delle attività diplomatico-consolari in crescita di pari passo con la crescente mobilità degli italiani, l’intensificarsi degli scambi commerciali e degli investimenti all’estero, l’interesse e l’amore degli stranieri per il nostro Paese.

Quella diplomatica è una carriera che si presenta molto attraente, privilegiata e multiforme, per la molteplicità di aspetti che permette di trattare e per la possibilità di poter viaggiare e trasferirsi in altri paesi lavorando nelle Ambasciate e nelle Rappresentanze permanenti dello Stato italiano all’estero o presso Organizzazioni Internazionali.

La complessità delle funzioni che un diplomatico è chiamato a svolgere richiede una solida preparazione culturale in campo storico, economico, giuridico e linguistico, flessibilità e la capacità di operare nei contesti più disparati. Una formazione di base alla quale generalmente si uniscono una o più specializzazioni per materia o per area geografica, scelte dal candidato spesso già nel momento di preparazione del concorso di accesso alla carriera.
Oltre ad una approfondita preparazione culturale, per un diplomatico del XXI secolo le parole d’ordine sono interdisciplinarità, rapidità, professionalità e capacità di comunicazione e di espressione in più lingue. Il diplomatico di oggi deve saper leggere il mondo che lo circonda e cogliere il senso degli avvenimenti, spaziando dalla politica all’economia, dai fenomeni socio-culturali alle priorità strategiche.

Per approfondire il tema si consiglia di visitare le pagine dedicate sul sito del MAECI.

Gradi della carriera diplomatica

Il primo grado della carriera è il Segretario di Legazione, ruolo al quale si accede ‘in prova’ esclusivamente attraverso il superamento di un concorso pubblico piuttosto impegnativo, cui segue un periodo di 9 mesi di formazione presso l’Istituto Diplomatico della Farnesina.

I gradi della carriera diplomatica sono cinque:

  • Segretario di Legazione (da 1 a 10 anni di carriera)
  • Consigliere di Legazione (10-15 anni di carriera)
  • Consigliere di Ambasciata (15-22 anni di carriera)
  • Ministro Plenipotenziario (22-27 anni di carriera)
  • Ambasciatore

Lo schema dell’evoluzione della carriera di un diplomatico e delle funzioni che a secondo del grado ricoperto esso può svolgere sono riassunte nelle pagine dedicate sul sito del MAECI.

Concorso diplomatico

Il MAECI bandisce un concorso annuale, per titoli ed esami, per Segretario di Legazione in prova, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale italiana. Nell’ultimo anno disponibile i posti messi a concorso sono stati 35. Il bando, oltre che su Gazzetta Ufficiale, viene pubblicato nella pagina Concorsi del sito.

Requisiti
I requisiti per poter essere ammessi a partecipare al concorso:

  • cittadinanza italiana
  • età non superiore ai 35 anni compiuti al momento della data di scadenza del bando. Il limite di età può essere alzato di massimo 3 anni nei casi previsti dal Regolamento all’art. 3
    titolo accademico: lauree specialistiche/lauree magistrali o diplomi di laurea del vecchio ordinamento universitario nei tre grandi filoni delle scienze politiche/relazioni internazionali, giurisprudenza, economia e ogni altro equiparato a norma di legge, conseguito in Italia presso università o istituti di istruzione universitaria o nei Paesi Europei purché il titolo conseguito sia equiparato per legge
  • idoneità psico-fisica tale da permettere di svolgere l’attività diplomatica sia presso l’Amministrazione centrale che in sedi estere, ed in particolare in quelle con caratteristiche di disagio
  • godimento dei diritti politici

I requisiti devono essere posseduti alla data di scadenza per la presentazione delle domande di ammissione al concorso.

Non sono ammessi alle prove concorsuali i candidati che abbiano già portato a termine per tre volte, senza superarle, tutte e 5 le prove scritte d’esame.

Prova attitudinale
La prova attitudinale è volta ad accertare la conoscenza da parte dei candidati delle materie oggetto di concorso, inclusa la lingua inglese, e la logicità del ragionamento. Consiste nella redazione di una sintesi in italiano di un articolo in inglese per la quale si ha a disposizione un’ora e in un questionario a risposta multipla della durata di un’ora.
La prova attitudinale non concorre alla formazione del voto finale di merito, ma il suo superamento, che consiste nell’aver risposto correttamente ad almeno i 2/3 dei quesiti, dà accesso alle successive prove scritte d’esame previste dal concorso.
Il MAECI rende disponibili le prove attitudinali degli anni precedenti sul proprio sito.

Prove scritte
Le prove scritte sono cinque e sono volte a valutare le competenze accademiche degli aspiranti diplomatici sulle seguenti materie: Storia delle relazioni internazionali a partire dal Congresso di Vienna; Diritto internazionale pubblico e dell’Unione europea; Politica economica e cooperazione economica, commerciale e finanziaria multilaterale; Lingua inglese (senza l’uso del dizionario su tematiche di attualità internazionale); altra lingua straniera scelta dal candidato tra francese, spagnolo e tedesco (senza l’uso del dizionario su tematiche di attualità internazionale).
Sul sito del MAECI si possono consultare i temi delle prove scritte assegnate negli anni precedenti.

Valutazione dei titoli
La commissione esaminatrice, dopo le prove scritte e prima della correzione degli elaborati, assegna ai candidati – sulla base delle dichiarazioni inserite nella domanda di partecipazione al concorso – i punteggi in base ai titoli posseduti previsti dal regolamento sul concorso diplomatico:

  • titoli universitari post-laurea anche stranieri (master, dottorati, diplomi di specializzazione);
  • attività lavorativa a livello di funzionario nelle organizzazioni internazionali per almeno due anni.

Da notare che il voto conseguito alla laurea e l’eventuale partecipazione a corsi di preparazione al concorso per la carriera diplomatica non fanno punteggio (vengono richiesti nella domanda solo a fini statistici).

Prova orale
I candidati che hanno superato le prove scritte accedono alla prova d’esame orale, che verte sulle materie delle prove scritte più le seguenti materie: Diritto pubblico italiano (costituzionale e amministrativo); Contabilità di Stato; Nozioni istituzionali di diritto civile e di diritto internazionale privato; Geografia politica ed economica.
Durante la prova orale, il candidato è chiamato a esprimere le proprie valutazioni su un tema di attualità internazionale. Vengono valutate in questo caso le attitudini a esprimersi in maniera chiara e sintetica, ad argomentare in modo persuasivo il proprio punto di vista e a parlare in pubblico. È importante dunque arrivare a questo punto del concorso non troppo affaticati, rilassati e lucidi per poter dimostrare la propria determinazione e passione, oltre alla preparazione culturale.
La prova orale comprende anche una prova pratica di informatica ed è oggetto di una valutazione unica.
I candidati possono sostenere delle prove facoltative orali (indicandolo nella domanda di ammissione al concorso) sostenendo una conversazione su tematiche di attualità internazionale in una o più lingue ufficiali dei Paesi europei o extraeuropei, ad eccezione delle lingue già in prove d’esame.

Come prepararsi al concorso

Per superare il concorso diplomatico potrebbe non essere sufficiente l’aver conseguito una laurea affine alle materie oggetto di esame; è consigliata una preparazione specifica sia sulla tipolagia delle prove che occorre superare che sulle materie e sull’attualità internazionale.

Uno studio puntuale e approfondito che può essere portato avanti individualmente sulla base ad esempio di una lista di testi consigliati che il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale pubblica sul proprio sito.

Un’altra possibilità è quella di iscriversi ai corsi di preparazione al concorso per la carriera diplomatica, proposti da Istituti e Università. Si tratta di corsi o master della durata di un anno, i cui costi variano a seconda dell’ente proponente. Non sono obbligatori per accedere al concorso, ma possono essere molto utili nell’esercizio quotidiano di studio, nel colmare lacune nella preparazione accademica e nelle simulazioni di esame proposte. Il programma didattico dei corsi è basato interamente sulle materie oggetto di concorso e le lezioni sono generalmente tenute da docenti universitari, diplomatici in carriera, funzionari e altri esperti della diplomazia internazionale. La partecipazione a questi corsi non garantisce il superamento del concorso, ma bisogna tener conto che ciascuno di essi può fornire strumenti professionalizzanti utili a operare in alternativa anche in aziende multinazionali o in enti e organizzazioni internazionali.
Attualmente i corsi attivi e segnalati dal sito del MAECI si tengono presso:

  • Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) Milano
    Il Master in Diplomacy, rivolto a coloro che desiderano intraprendere la carriera diplomatica, è un corso full-time da settembre ad aprile e con frequenza obbligatoria. Sono ammessi laureati e laureandi in possesso dei requisiti richiesti dal concorso diplomatico, dopo il superamento di un processo di selezione. La quota di iscrizione è di 5.500 euro, con la possibilità di attivare un prestito d’onore con l’istituto bancario convenzionato.
    La domanda di partecipazione va presentata generalmente entro il mese di giugno.
    www.ispionline.it
  • Libera Università Internazionale degli Studi Sociali (LUISS) – School of Government Roma
    Il corso intensivo proposto dalla LUISS, tra i più longevi programmi di preparazione alla carriera, si svolge nel periodo ottobre-marzo per un totale di 500 ore di didattica. La quota di iscrizione è di 5.200 euro, con possibilità di attivare prestiti d’onore presso gli istituti bancari convenzionati. Scadenza di presentazione delle domande di ammissione è a fine giugno.
    www.sog.luiss.it
  • Libera Università Maria Santissima Assunta (LUMSA) Roma
    Master di II livello in Esperti in politica e in relazioni internazionali riconosciuto dal Ministero degli Affari Esteri come corso idoneo alla preparazione al Concorso per la Carriera Diplomatica.
    www.lumsa.it
  • Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale (SIOI) Roma
    Il Master in Studi Diplomatici si svolge da settembre ad aprile e prevede 600 ore di didattica e almeno 1000 ore di studio individuale, con una settimana al mese dedicata alle prove scritte di simulazione del concorso. Al termine del Corso sarà rilasciato dalla SIOI e dall’Istituto Diplomatico del Ministero degli Affari Esteri il Diploma di Master ai partecipanti che abbiano frequentato almeno l’80% delle lezioni e abbiano svolto le verifiche scritte. Il costo del Master è di 5.500 euro.
    Al Master si accede dopo aver superato una prova di selezione scritta e orale sulle materie di concorso. La scadenza per la domanda di partecipazione è in genere nel mese di luglio.
    www.sioi.org

Ultimo aggiornamento 29/01/2024

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