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Lavoro e impresa Professioni

Studiare e lavorare con l’intelligenza artificiale


L'intelligenza artificiale è qui per restare: dove studiare e come prepararsi per un futuro professionale nel campo dell'AI
Studiare e lavorare con l’intelligenza artificiale

Quando si parla di intelligenza artificiale, alludendo ai grandi passi avanti fatti in questo settore dal 2020 in poi, ci si riferisce principalmente al sottoinsieme dell’intelligenza artificiale generativa. Se infatti il concetto di intelligenza artificiale indica tutte le forme di macchinari dotati di un’intelligenza simile a quella umana, l’IA generativa è il sottoinsieme che indica le macchine “intelligenti” in grado di produrre qualcosa di nuovo a partire da ciò che hanno imparato attraverso l’addestramento e attraverso dei comandi, impartiti dall’essere umano sottoforma di “prompt”. La macchina, così addestrata, può scrivere un codice, disegnare un’immagine, redigere un testo, ecc.

L’intelligenza artificiale: sfide e opportunità

Quello dell’IA è un settore in rapida crescita che quindi, comprensibilmente, incute alcuni timori. Secondo le previsioni, infatti, il 2024 è un anno cruciale per l’intelligenza artificiale, con trasformazioni radicali che influenzeranno diversi ambiti: il mondo del lavoro, la regolamentazione del settore, la proprietà intellettuale. Le principali sfide che attendono il presente e il futuro sono quelle relative alla regolamentazione, ambito verso cui molti Paesi hanno diretto i loro sforzi. Il vertice sulla sicurezza dell’Intelligenza Artificiale ospitato dal Regno Unito a novembre 2023 ha portato alla Dichiarazione di Bletchley, il primo accordo internazionale formale sullo sviluppo di un quadro di riferimento per un’intelligenza artificiale sicura. A questa iniziativa fanno eco gli Stati Uniti con una “carta dei diritti” e l’Unione Europea, che si appresta al varo del AI Act. Anche i Paesi membri del G7 hanno raccolto alcune linee guida generali per l’impiego dell’IA. In tutto il mondo, altri Paesi stanno sviluppando le loro strategie di governance dell’intelligenza artificiale, con una crescente enfasi sull’impiego etico di tale tecnologia, sulla mitigazione dei rischi e sulla trasparenza, nella speranza di offrire al settore regole certe, impiego responsabile e maggiore sicurezza.

Scenari professionali

Oltre le tematiche legali, secondo gli esperti le innovazioni introdotte dall’IA avranno ripercussioni a 360° sul nostro modo di interfacciarci con la realtà, a cominciare dal settore lavorativo. Si prevede la necessità di una ridefinizione dei ruoli professionali tradizionali, perché l’ambito della IA richiede un lavoro sinergico fra macchina e uomo: creatività e intelligenza emotiva sono qualità necessarie per interfacciarsi con i computer. Quindi, non si tratterà più soltanto di sapersi districare tra codici e algoritmi, ma di comprendere e applicare il linguaggio in modi innovativi e creativi. Caratteristiche queste che potrebbero agevolare anche le risorse con una formazione umanistica, laureate in materie come come filosofia, lingua e letteratura, antropologia. Insomma, secondo gli esperti il settore lascerà spazio anche a chi non possiede una laurea in informatica.

Nuove professioni

Di seguito un elenco di alcune professioni, alcune già nate e altre che si stanno facendo largo, venute alla ribalta in questo orizzonte caratterizzato da know how tecnico ma anche umanista.

  • Professioni specialistiche informatiche: machine learning specialist, ingegnere dell’intelligenza artificiale, cyber security analyst, etc.
  • Designer della conversazione: progetta le conversazioni che avvengono attraverso gli assistenti vocali virtuali. Ha competenze di copywriting e di user experience design e si occupa di progettare il flusso e i contenuti della conversazione affinché sia funzionale a rispondere alle esigenze degli utenti in modo efficace.
  • Prompt designer: è la figura professionale che costruisce un ponte tra machine learning e linguaggio umano. È lo specialista del prompt, ossia dell’istruzione che viene data ai programmi di AI generativa per produrre il risultato desiderato (sia esso un testo, un’immagine o, nel caso della chatbot, una conversazione). Conosce le tecnologie, ma è anche esperto del linguaggio umano e delle sue dinamiche.
  • Artificial intelligence ethicist: professionista che si occupa di valutare gli impatti sociali, morali e legali dell’IA. Il suo intervento precede l’implementazione dell’ia in un’azienda o in un ente e, per farlo, sviluppa linee guida etiche per un utilizzo responsabile dell’ia, affrontando questioni come la privacy, il bias algoritmico, la discriminazione e la responsabilità.
  • Esperti di diritto alle tecnologie, diritto dell’informatica, diritto d’autore e privacy
  • Manager dell’intelligenza artificiale: figura che si occupa di gestire l’intelligenza artificiale all’interno di un’azienda, stabilendo quali siano i settori in cui implementare l’ia e quanto carico lavorativo in ciascuna business unit affidare alle macchine.
  • Business analyst: raccoglie e interpreta dati provenienti da varie fonti utilizzando strumenti digitali, stabilendone poi l’applicazione per migliorare i processi aziendali, in ambito finanziario, ma non solo. Il business analyst usa dunque l’ia per operare scelte strategiche, e per guidare l’innovazione e l’adozione di nuove tecnologie nel settore business di cui si occupa.

Dove studiare e come formarsi

L’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale (AIxIA) e il Laboratorio Nazionale di Artificial Intelligence and Intelligent Systems del Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica AIIS CINI hanno pubblicato, a giugno 2023, una guida alla didattica italiana nel settore dell’AI, utile per avere un quadro generale dell’offerta formativa nel settore.

Per stare al passo con questo epocale cambiamento, le Università si stanno attivando per predisporre nuovi corsi di tipo triennale, magistrale e master. Di seguito un elenco non esaustivo delle proposte dei principali atenei cittadini:

L’offerta delle ITS Academy del Lazio negli ultimi anni è notevolmente aumentata nel settore informatico digitale, spaziando dalla formazione di cloud developer, agli esperti di cyberdecurity,  al digital trasformation artificial intelligence specialist. Invitiamo dunque a consultare e a monitorare le novità sul sito regionale e sui singoli siti degli enti laziali, oltre che sul nostro portale, nella pagina dedicata. Gli ITS che afferiscono alla macroarea Comunicazione e ICT, e che quindi potrebbero preparare al meglio a un futuro nel settore delle AI sono:

Per consultare l’offerta di tutti gli ITS nazionali si rimanda a www.indire.it.

Alcuni corsi di formazione online:

  • l’esperto di tecnologia Fabio Lalli fa un elenco di corsi gratuiti di Microsoft sull’Intelligenza Artificiale
  • sul sito di EURES, una selezione di approfondimenti e risorse utili
  • Jacopo Prefetti, esperto di IA, guida, insieme a Federico Favot, Prompt, chi parla, il primo corso in Italia sull’IA Generativa (a pagamento)
  • Introduzione all’IA Generativa: corso online gratuito di Google
  • Tutorial e corsi gratuiti in Intelligenza artificiale sono disponibili su Udemy

Link utili

Ultimo aggiornamento 09/05/2024

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