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Lavoro e impresa Contratti di lavoro

Il lavoro parasubordinato


Attività svolte in autonomia dal collaboratore, ma con continuità e in coordinamento con il committente. La riforma del Jobs Act ne limita fortemente l'impiego
Il lavoro parasubordinato

Caratteristiche

Si identificano come lavoro parasubordinato rapporti di collaborazione che presentano specifiche caratteristiche:

  • autonomia del collaboratore, in relazione a tempi e modi di esecuzione del lavoro;
  • coordinamento con la struttura e l’organizzazione aziendale;
  • continuità (durata nel tempo del rapporto tra le parti contraenti);
  • assenza di vincoli di subordinazione;
  • natura prevalentemente personale della prestazione effettuata;
  • ricorso a mezzi del committente;
  • retribuzione in forma periodica e prestabilita.

Il lavoro parasubordinato è dunque una forma di lavoro intermedia tra lavoro autonomo e lavoro subordinato.
Con il lavoro autonomo condivide, nello svolgimento dell’attività lavorativa, l’assenza di rigidi vincoli di subordinazione nei confronti del soggetto committente.
Con il lavoro subordinato condivide l’assenza di rischio economico e il carattere di collaborazione continuata nel tempo e coordinata con il committente.
Il lavoratore parasubordinato è indipendente in relazione a modalità, tempo e luogo di svolgimento dell’attività lavorativa, ma quest’ultima deve comunque armonizzarsi con l’organizzazione del ciclo produttivo predisposto dal committente.

Tipologie

Sono varie le tipologie contrattuali di lavoro parasubordinato:

  • collaborazione a progetto
  • collaborazione coordinata e continuativa (co. co. co.)
  • collaborazione occasionale (mini co. co. co.).

Normativa

Per quanto riguarda il lavoro parasubordinato, si è giunti piuttosto tardi a una definizione normativa che prendesse atto e organizzasse con precisione situazioni lavorative esistenti nella prassi.
Il primo antecedente normativo del lavoro parasubordinato può essere individuato, all’interno del Codice Civile, nel contratto di agenzia, una sorta di collaborazione coordinata e continuativa che otterrà esplicito riconoscimento con la Legge 533/1973 (la cosiddetta Riforma del processo del lavoro), in riferimento ai “rapporti di agenzia, di rappresentanza commerciale e altri rapporti di collaborazione che si concretino in una prestazione d’opera continuativa e coordinata, prevalentemente personale, anche se non a carattere subordinato”. La Legge n. 204 del 1985 ha poi inquadrato normativamente in via definitiva il lavoro di agenti e rappresentanti di commercio.
Al contrario, tutto il settore delle collaborazioni coordinate e continuative di diversa natura (le cosiddette co.co.co.) è rimasto a lungo senza una precisa disciplina legale, tanto da rientrare nell’uso comune sotto la definizione di lavori o di contratti atipici.
Solo con il Decreto legislativo 10 settembre 2003 n. 276 (la cosiddetta riforma Biagi), successivamente modificato dal Decreto legislativo n. 251 del 2004, la sistemazione normativa della collaborazione coordinata e continuativa è stata infine realizzata, concretizzandosi nella forma del contratto a progetto. Proprio per effetto della Legge Biagi, infatti, le collaborazioni di carattere coordinato e continuativo, con l’eccezione di alcune tipologie, devono essere ricondotte a contratti di lavoro a progetto.
La riforma Fornero (L. 92/2012) è poi intervenuta a modificare la disciplina del lavoro a progetto, allo scopo di evitarne un utilizzo improprio.

La riforma del Jobs Act

Con l’entrata in vigore del Jobs Act non possono più essere attivati nuovi contratti di collaborazione a progetto (co.co.pro.), mentre quelli già in essere potranno proseguire fino alla loro scadenza. Inoltre, dal 1° gennaio 2016, ai rapporti di collaborazione personali che si concretizzino in prestazioni di lavoro continuative ed etero-organizzate dal datore di lavoro saranno applicate le norme del lavoro subordinato. Restano ancora valide, invece, le collaborazioni regolamentate da accordi collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale e pochi altri tipi di collaborazioni.

Per maggiori dettagli sulla normativa antecedente al Jobs Act, che in casi particolari continua ad essere applicata, vedere la pagina Il contratto a progetto e altre forme di lavoro parasubordinato, presente nel nostro portale nella sezione Contratti di lavoro.

Per informazioni sui temi del lavoro è possibile consultare il sito dell’URP online del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MLPS): Mlps.force.com/s/.

Ultimo aggiornamento 20/01/2023

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