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Estero Lavorare all'estero

Lavorare alla pari


Un'esperienza come au pair è una buona opportunità per migliorare la conoscenza di una lingua straniera e per trascorrere un periodo all'estero

Lavorare alla pari

I programmi che offrono opportunità di lavoro alla pari sono progetti di scambio culturale, dove il principale obiettivo è l’apprendimento o il perfezionamento di una lingua straniera.

Generalmente, i ragazzi/e alla pari (au pair) presso una famiglia straniera svolgono un’attività di babysitting e aiutano nelle faccende domestiche più leggere in cambio di vitto, alloggio e di una piccola paga settimanale.

Le normative e le caratteristiche dei programmi alla pari sono differenti nel caso in cui si decida di ricercare un’opportunità nei paesi europei o in zona extra-comunitaria.

Au pair nell’Unione Europea

Il collocamento alla pari è regolato da uno specifico Accordo europeo che detta le condizioni dei contratti, dove vengono riportati i diritti e i doveri della persona collocata alla pari, nonché i diritti e i doveri della famiglia ospitante. Il contratto dovrebbe essere siglato preferibilmente prima della partenza o durante la prima settimana del collocamento, e successivamente depositato presso l’autorità competente in materia di lavoro nel paese ospitante.

Le regole possono variare di paese in paese, ma in generale alcuni requisiti sono comuni: l’au pair ha tra i 17 e i 30 anni (anche se in molti paesi l’età minima è fissata a 18 anni e la massima a 27 anni) e una conoscenza almeno basilare della lingua del paese ospite.

Il soggiorno può durare dai 6 ai 12 mesi; proposte per soggiorni più brevi (2 / 4 mesi) si trovano solo per il periodo estivo e solo in alcuni Paesi.

Le mansioni consistono nell’aiutare la famiglia nella cura dei bambini (in età scolare ma anche più piccoli) e nelle faccende domestiche più leggere (spolverare, mettere in ordine, aiutare in cucina).

Esistono diverse formule che stabiliscono l’orario di lavoro: au demi pair (formula ridotta) con 3 o 4 ore al giorno e 2 o 3 sere di baby-sitting a settimana; au pair (formula tradizionale) con cinque ore al giorno e 2 o 3 sere di baby-sitting alla settimana; au pair plus (formula maggiorata) con 40 ore a settimana più 2 o 3 sere di baby-sitting; mother’s help (impegno maggiore nella cura dei bambini) con 50 ore a settimana più 2 o 3 sere di baby-sitting a settimana.
Qualsiasi sia la formula scelta, l’au pair ha diritto ad almeno un giorno libero a settimana.

La famiglia ospite corrisponde un pocket money all’au pair, variabile da paese a paese e a seconda dell’orario di lavoro concordato, mentre non sono previsti contributi previdenziali.

L’iscrizione e la frequenza di corsi di lingua sono a discrezione dell’au pair e i costi a suo carico. In alcuni programmi offerti da agenzie private si possono trovare corsi di lingua (in orario pomeridiano o serale) abbinati alle offerte di lavoro alla pari.

Le spese di viaggio generalmente sono a carico dell’au pair.

Per un cittadino comunitario è possibile soggiornare in un altro Stato dell’UE senza richiedere un permesso (in alcuni Paesi occorre segnalare la propria presenza alle autorità locali). Oltre a un documento di identità valido, l’au pair deve presentare un certificato medico di buona salute, datato al massimo tre mesi prima dell’inizio dell’esperienza.

Durante il soggiorno all’estero, se l’au pair è cittadino europeo, è garantita l’assistenza medica tramite TEAM – Tessera Europea di Assicurazione Malattia o European Health Card (Carta Sanitaria Europea) alle stesse condizioni dei residenti.

Sia in italia che all’estero esistono agenzie e organizzazioni specializzate che, a fronte del pagamento di una quota di iscrizione, assumono il ruolo di intermediari tra gli interessati e le famiglie che cercano un ospite au pair. E’ consigliabile contattare quelle che aderiscono alle organizzazioni internazionali, che sono tenute a rispettare un codice di comportamento. Anche attraverso il sito EURES (European Employment Services), è possibile cercare annunci per ragazze/i alla pari.

Au pair in zona extra-europea

La differenza sostanziale per i cittadini europei che scelgono il collocamento alla pari in un paese extra-UE, è la necessità di possedere i documenti richiesti per l’ingresso e il soggiorno nel paese ospite (visto di ingresso e permesso di lavoro).

Tra le mete extra-europee più ambite ci sono senza dubbio gli USA.
Anche la normativa statunitense colloca i soggiorni au pair tra i programmi di scambio culturale (exchange visitor program), per i quali viene richiesto il visto J-1. Prima della partenza, l’au pair e la famiglia devono sottoscrivere un contratto contenente l’elenco dei doveri e diritti di entrambi.

L’au pair in USA ha tra i 18 e 26 anni, il diploma di scuola media superiore e una conoscenza discreta della lingua inglese.

La durata del soggiorno è di almeno 12 mesi, estendibile per motivi turistici per un ulteriore mese a spese del partecipante.

L’au pair si occupa esclusivamente della cura dei bambini e ha un orario di lavoro di massimo 45 ore settimanali, ha diritto ad almeno un giorno e mezzo libero a settimana e almeno due settimane di ferie (pagate) nell’arco dei 12 mesi.

L’au pair ha diritto a una camera privata e a un pocket money stabilito dal Fair Labour Standards Act (140 dollari circa a settimana). Al momento dell’arrivo negli Stati Uniti, prima di iniziare il lavoro in famiglia, l’au pair deve partecipare ad incontri di formazione sull’assistenza ai bambini (per legge non meno di 22 ore).

L’iscrizione e la frequenza di corsi di lingua è obbligatoria, prevede minimo tre ore a settimana presso istituti di istruzione secondaria, a spese della famiglia ospitante.

Le spese di viaggio solitamente sono pagate dalle famiglie. Per il soggiorno in USA come au pair, è richesto, oltre al visto J-1, un certificato medico di buona salute (rilasciato non oltre tre mesi dal collocamento) e la documentazione per l’assicurazione medica del partecipante (a carico dell’agenzia).

Per ricercare opportunità au pair, ci si può rivolgere ad associazioni e agenzie italiane che rappresentano i programmi di lavoro alla pari riconosciuti dal Governo americano che, dietro versamento di una quota d’iscrizione e contributo spese, individuano la famiglia presso cui alloggiare offrendo anche assistenza in loco. Maggiori informazioni sul lavoro alla pari in USA sono disponibili sul sito dell’Exchange visitor program.

Organizzazioni internazionali di riferimento

Le organizzazioni internazionali a tutela dei diritti degli au pair e delle famiglie ospitanti non svolgono servizi di collocamento, ma sono il punto di riferimento per la definizione di regole di condotta per le compagnie, associazioni e agenzie che operano nel settore.
A livello internazionale c’è International Au pair Association (IAPA). A livello europeo, opera l’ECAPS – European Commitee for Au pair Standards, comitato che ha definito gli standard di comportamento per gli au pair, le famiglie e le agenzie del settore.

Come trovare lavoro alla pari

Banche dati per annunci in tutto il mondo:

Associazioni nazionali:

Ultimo aggiornamento 20/01/2023

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