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Estero Lavorare all'estero

Lavorare nella Cooperazione internazionale


Settore complesso e articolato nel quale molti giovani ambiscono a lavorare è quello della cooperazione internazionale, della promozione dei diritti umani e dello sviluppo dei popoli
Lavorare nella Cooperazione internazionale

La Cooperazione internazionale

La cooperazione internazionale nasce come approccio di tipo collaborativo per sostenere lo sviluppo nei paesi più svantaggiati del sud del mondo. Nel corso degli ultimi 60 anni, il concetto si è evoluto e le sue pratiche differenziate. Oggi le questioni dello sviluppo e della cooperazione sono strategiche per il posizionamento geopolitico dei governi nazionali. Nonostante le difficoltà date dalla scarsità dei finanziamenti in tempi di crisi, il settore offre possibilità lavorative a giovani competenti e fortemente motivati.

Gli ambiti di intervento dei progetti di cooperazione internazionale vanno dall’assistenza socio-sanitaria alla tutela dei diritti umani, dalla sicurezza alimentare e sviluppo rurale all’educazione di base e alla formazione professionale, dal sostegno a programmi di informazione e democratizzazione alla valorizzazione del territorio e del patrimonio culturale dei Paesi in Via di Sviluppo (PVS), ecc.

Esistono diversi tipi di cooperazione internazionale – bilaterale, multilaterale, decentrata, non governativa – a seconda degli attori principali interessati. A promuovere iniziative e progetti di cooperazione e aiuto allo sviluppo sono:

  • Governi e autorità locali
  • Organizzazioni internazionali, come le Nazioni Unite, la Banca mondiale, la FAO, ecc…
  • Organizzazioni non governativeONG che si dividono in due gruppi: quelle inserite nell’elenco elenco delle Organizzazioni della Società Civile ed altri soggetti senza finalità di lucro che risultino idonee ai sensi dell’art. 26 della legge 125 del 2016 e quelle non inserite nell’elenco (per approfondire vedi Info-cooperazione.it). La definizione “non governativa” non significa che queste organizzazioni operino contro o in assenza ma in coordinamento con le istituzioni governative.
  • Altri soggetti come le associazioni di solidarietà internazionale, le realtà del commercio equo, il privato sociale, le cooperative, ecc…

Ruoli professionali

La Legge 125/2014 – Disciplina generale sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo, definisce i ruoli professionali nei progetti di cooperazione finanziati dal MAECI:

  • Il volontario internazionale è colui che, con un contratto non inferiore ai due anni, riceve dallo Stato un trattamento previdenziale, assicurativo ed economico stabilito in base al costo della vita del Paese di destinazione.
  • Il cooperante è un professionista in possesso delle conoscenze tecniche, dell’esperienza professionale e delle qualità personali necessarie per l’espletamento di compiti di rilevante responsabilità tecnica, gestionale e organizzativa con esperienza nei Paesi in Via di Sviluppo (PVS). I contratti rivolti ai cooperanti possono essere per missioni brevi (meno di quattro mesi) o lunghe (da quattro a ventiquattro mesi). Le retribuzioni variano a seconda dell’esperienza e delle competenze. La descrizione del profilo professionale è presente sul sito fabbisogni.isfol.it
  • L’esperto in progetti di cooperazione svolge attività di ricerca in campo sociologico, antropologico ed economico, finalizzate alla realizzazione di programmi di sviluppo da lui progettati e coordinati; opera generalmente con contratti a progetto e una retribuzione che varia in funzione degli specifici compiti e della durata dell’incarico. Maggiori informazioni sul sito fabbisogni.isfol.it

I ruoli nelle ONG
I ruoli da ricoprire oggi nelle ONG sono diversi e attinenti alle aree di intervento: tecnico-sanitaria (ingegneri, architetti, geometri, agronomi, veterinari, medici, infermieri, biologi, nutrizionisti, …), economico-finanziaria (amministratori, logisti), psicosociale (psicologi, educatori, formatori, sociologi, …) e gestionale (capiprogetto, coordinatori, …).

La rivista volontariperlosviluppo.it li suddivide in lavori che possono essere svolti nelle nelle sedi dei paesi del Nord – dove sono richiesti operatori dell’informazione e di educazione alla mondialità, conduttori di campagne, lobbying, advocacy e ruoli di amministrazione – e del Sud del mondo. Per i progetti che si svolgono nel Sud, sono ricercati ad esempio operatori in azioni di emergenza e ricostruzione; capi progetto (coordinamento, responsabili di progetto, diffusione informazione); coordinatori di paese o area.

Per i progetti finanziati da organizzazioni internazionali e dal privato sociale, di norma, i rapporti di lavoro non sono regolati dalla Legge 49/87 ma da contratti di diritto privato.

Competenze
I 4 requisiti fondamentali per aspirare a ricoprire un posto vacante in un’organizzazione internazionale, governativa e non, sono esperienza, formazione, lingue, capacità/attitudini.
Tra le competenze più richueste:

  • avere una formazione adeguata al tipo di intervento da attuare
  • conoscere almeno due lingue, l’inglese e un’altra lingua possibilmente legata all’area geografica di interesse
  • avere padronanza degli elementi di project management / ciclo di progetto
  • aver maturato un’esperienza come stageur, magari su un project work collegato alla formazione universitaria o post-universitaria, o come volontario in uno dei settori della cooperazione
  • essere disponibile a viaggiare frequentemente nei PVS e in altre aree disagiate o di conflitto
  • avere una grande capacità di adattamento in contesti difficili
  • avere capacità di problem solving ed essere flessibili
  • essere multi-tasking

Formazione

Corsi universitari
Il ruolo di cooperante può essere ricoperto da persone che hanno una provenienza da ambiti formativi molto diversi tra loro.
Per una preparazione generale esistono:

  • il corso di laurea triennale in Scienze sociali per la cooperazione, lo sviluppo e la pace [L-37]
  • il corso di laurea specialistica in Scienze per la cooperazione allo sviluppo [LM-81]

Aggiornamenti su quali università italiane propongono questi corsi di laurea possono essere verificati sul sito universitaly.it

Il tipo di formazione universitaria richiesta generalmente varia in base all’ambito in cui ci si trova ad operare e alle competenze tecniche specifiche necessarie. In questi casi possono essere quindi richieste lauree in medicina, agraria, ingegneria, economia, antropologia, pedagogia, ecc.

Formazione post-universitaria
Come in altri settori lavorativi, diventa sempre più rilevante il conseguimento di una specializzazione post-laurea che faccia acquisire competenze tecniche e magari una prima esperienza sul campo legata al progetto formativo. L’offerta di master, universitari e non, di corsi proposti dalle ONG, è davvero molto ampia.
Nella scelta del master o corso è altamente consigliato verificare alcuni requisiti:

  • anzianità della proposta formativa, ovvero da quante edizioni esiste il corso/master, a garanzia del successo negli anni del percorso formativo;
  • la presenza di personale docente misto: è infatti importante che oltre a docenti provenienti dal mondo universitario ci siano anche professionisti provenienti dal mondo della cooperazione in grado di fornire informazioni pratiche e riportare best practice;
  • indicatori di successo come i tassi di placement dei corsisti, ovvero quanti studenti entrano nel mondo del lavoro e quanto tempo dopo aver frequentato il master;
  • la garanzia di un’esperienza pratica on the field integrata nel percorso formativo, come un tirocino anche di breve durata e strettamente attinente all’ambito di studi.

L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo pubblica sul proprio sito l’elenco dei master universitari e dei corsi proposti dalle ONG.

Opportunità di stage e volontariato

La mancanza di esperienza è tra le maggiori difficoltà da affrontare per i neolaureati e per chi desidera accedere ad una carriera nel settore della cooperazione internazionale.
Esistono tuttavia delle opportunità a disposizione dei più giovani che, oltre a rappresentare un’importante esperienza da inserire nel curriculum e un canale di ingresso lavorativo, permettono di mettere alla prova motivazione e capacità indispensabili per operare in questo ambito.

Servizio Civile Universale
Un’opportunità di volontariato di medio/lungo termine (12 mesi), sia in Italia che all’estero, riservata ai giovani dai 18 ai 28 anni di età. È prevista una retribuzione mensile (circa 433,80 euro). Per il servizio all’estero l’Ente di invio deve provvedere al vitto, alloggio, viaggio a/r del volontario e corrisponde una piccola indennità giornaliera. Per partecipare occorre rispondere ai bandi nazionali e regionali pubblicati annualmente dall’Ufficio per il Servizio Civile Universale.
Un consiglio: in attesa che vengano pubblicati i bandi, si possono intanto prendere contatti con le organizzazioni che hanno presentato i progetti da approvare. Va detto infatti che per il SCU è possibile presentare una sola candidatura per un solo progetto l’anno, è bene quindi cominciare a farsi un’idea precisa sulle opportunità disponibili e cominciare a farsi conoscere.
Per maggiori informazioni consulta la scheda Servizio civile universale

Corpo europeo di solidarietà
Un’opportunità di educazione non formale offerta dall’Unione europea ai giovani dai 18 ai 30 anni. La durata dei progetti può variare dai 2 ai 12 mesi. Ci sono due modi per poter fare questo tipo di esperienza: rispondere a un bando di un ente con già un progetto approvato oppure contattare un ente consultando il database sul sito europeo con il quale costruire un progetto da far approvare. Il volontario non è retribuito, ma ha vitto, alloggio, copertura assicurative e una piccola indennità mensile, oltre al rimborso delle spese di viaggio a/r.
Per approfondimenti c’è su questo sito un articolo dedicato al Corpo europeo di solidarietà.

Stage e volontariato breve nelle ONG
Un modo per entrare in contatto con le ONG e maturare un’esperienza è quella di svolgere uno stage, generalmente della durata di 3/6 mesi all’estero o in Italia, oppure un’esperenza di volontariato breve all’estero o in Italia.
Le principali ONG italiane pubblicano regolarmente opportunità di questo genere ed eventuali vacancy per chi ha già maturato esperienza. Un elenco con i principali riferimenti alle ONG presenti in Italia può essere consultato su questo sito in estero > indirizzi utili > Organismi internazionali > ONG
Per le opportunità di volontariato breve, consigliamo di consultare anche la scheda sui Campi di lavoro su questo sito.

Come trovare opportunità di lavoro e tirocinio

  • Il portale della DGCS del MAECI offre un database, con relativo motore di ricerca, dei profili professionali richiesti dalla stessa Direnzione Generale, dalle ONG e dalle Organizzazioni internazionali con sede in Italia: web.esteri.it
  • La SISCOS, l’associazione che da oltre trent’anni gestisce le assicurazioni di chi parte nei progetti delle ONG italiane, pubblica vacancy sul sito Lavorare nel mondo, nato proprio per rendere più facile l’incontro tra coloro che intendono operare nella cooperazione internazionale e le ONG che cercano personale da impiegare nei loro progetti.
  • Altro sito da consultare per offerte di lavoro e collaborazioni è quello del VIS – Volontariato Internazionale per lo Sviluppo che ospita gli annunci di più ONG e associazioni per progetti di cooperazione in tutto il mondo.
  • Vita, settimanale dedicato al mondo non profit e al terzo settore, pubblica nella sezione Vita Lavoro domande e offerte di lavoro
  • Reliefweb.int/jobs è il sito curato da United Nations Office for the Coordination of Humanitarian Affairs (OCHA) che ospita una sezione jobs.
  • Devex International Development Business • Careers • News è un sito al servizio di professionisti della cooperazione, agenzie e ONG di oltre 100 paesi del mondo. E’ possibile registrarsi (anche attraverso linkedin e facebook), consultare le offerte di lavoro e seguire webinair dedicati alla carriera in questo settore, oltre a trovare informazioni sui progetti finanziati e in corso.
  • EuroBrussels.com è un sito dedicato alle offerte di lavoro e tirocini nel settore delle relazioni internazionali e degli affari europei.
  • idealist.org è un sito statunitense che pubblica offerte di lavoro, volontariato e tirocinio.

Link utili

La DG Sviluppo e cooperazione – EuropeAid della Commissione europea ha il compito di elaborare le politiche europee in materia di sviluppo e fornire assistenza in tutto il mondo.

Il sito del Consiglio d’Europa ospita una sezione interamente dedicata alle ONG europee.

In Italia l’istituzione di riferimento per il settore è l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, una delle principali novità della legge di riforma della cooperazione (125/2014). Ha iniziato ad operare nel gennaio del 2016 con l’ambizione di allineare l’Italia ai principali partner europei e internazionali nell’impegno per lo sviluppo.

Nel 1997 è stata costituita l’Associazione ONG italiane che coordina la maggior parte delle ONG con idoneità MAECI.

Esistono due federazioni nazionali:

  • COCIS – Coordinamento delle ONG per la Cooperazione Internazionale allo Sviluppo
  • FOCSIV – Federazione Organismi Cristiani di Servizio Internazionale Volontario

Tra le altre associazioni di ONG:

SISCOS – Servizi per la cooperazione internazionale pubblica annualmente dati sull’occupazione di operatori della cooperazione.

Ultimo aggiornamento 20/01/2023

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