Mattatoio 2025
Dal 27 maggio al 27 luglio 2025 il padiglione 9B del Mattatoio ospita la mostra che racconta Roma attraverso lo sguardo attento e sensibile di Mohamed Keita, giovane fotografo nato in Costa d’Avorio che oggi vive e lavora tra Roma e Bamako (Mali). Il titolo della mostra Porto Roma allude alla natura ambivalente della Città: luogo di approdo e di partenza, rifugio e soglia, porto dell’anima, dove passato e presente convivono, e dove il silenzio degli spazi si intreccia alle presenze umane. Il percorso espositivo invita i visitatori e le visitatrici ad attraversare la Città seguendo lo sguardo di Keita, che si muove tra centro e periferie alla ricerca di volti, gesti e luoghi capaci di raccontarne l’identità. In mostra, accanto a scatti tratti dal volume Roma 10/20, figurano serie come Prima-Dopo e Ritratti, che documentano le trasformazioni urbane e tracciano una geografia emotiva e sociale. Quella di Keita è una Roma contemporanea, viva e mutevole, dove l’umanità si manifesta tanto nella presenza quanto nell’assenza. Porto Roma è più di un omaggio: è un invito a riscoprire la città nella sua dimensione più autentica, fatta di contrasti, memoria e trasformazione. Ogni fotografia è un atto d’amore, un frammento di tempo che ci restituisce Roma nella sua essenza più profonda.
Stesse date, ma diverso padiglione, il 9a, per la personale dedicata a Roger Ballen (nato a New York nel 1950, vive da oltre quaranta anni in South Africa), uno dei maggiori e più noti fotografi contemporanei. Con Animalism, una ricerca che conduce da oltre due decenni, esplora il rapporto profondo e spesso inquietante tra esseri umani e animali. Le immagini in mostra sfumano il confine tra comportamento umano e animale, mettendo in discussione la natura stessa di questa distinzione. Pensata per lo spazio espositivo del Mattatoio di Roma – un ex macello dove un tempo venivano uccisi gli animali per l’alimentazione degli umani – la mostra è concepita come un’unica installazione: un teatro tipicamente “ballenesco”, in cui regnano l’assurdo e gli istinti primordiali. Il Mattatoio stesso, simbolo di violenza storica e del dominio umano sugli animali, diventa parte dell’opera, reinventato come spazio di riflessione. Attraverso composizioni surreali e un’oscura assurdità, Animalism rivela come l’animale sia al tempo stesso una presenza esterna e una parte intrinseca della psiche umana, svelando le profonde connessioni tra civiltà e natura selvaggia.
Si tiene invece dal 5 giugno al 22 luglio nella Pelanda l’esibizione a ingresso gratuito di Ottavio Celestino, Animal Question, che costituisce una riflessione e un’indagine aperta sul tipo di percezione e il grado di consapevolezza che la nostra civiltà ha verso gli animali e l’animalità. Fin dal suo esordio negli anni Ottanta l’artista ha sempre incentrato il proprio lavoro sulla relazione uomo e ambiente, in questa mostra si avvale del suo sguardo fotografico filtrato dalla storia, dal mito e dalla contemporaneità, per rappresentare la sua visione del mondo animale, la maestosità e la tenacia degli animali, la loro sofferenza e fierezza. Le immagini, assunte idealmente a icone sacre, vogliono indurre nel fruitore una catarsi purificatrice in stretto dialogo con la storia del Mattatoio, ora sublimato in sede museale.
Ultimo aggiornamento 21/05/2025